20/09/2014
Un appunto storico
Primo Reich: Il Sacro Romano Impero [alto Medioevo 962 -1806]
Secondo Reich: Impero Germanico [1871-1918], termina con l'abdicazione del kaiser Gugliemo II.
Terzo Reich: Germania Nazista [1933-1945]
Quando nasce il 4° reich ?
Più che nascere riprende vigore come continuità del 3° reich verso fine anni 80, prende impulso dal 93 con la svalutazione forte della lira e si accentua con la crisi tedesca dei primi anni 2000.
Perché questo ritorno? Perché la volontà di supremazia economica della Germania è una necessità incontenibile, paga sotto il profilo elettorale, consente di aggregare il consenso della confindustria e della banche, che sono corpo unico con la politica, gode del consenso del sindacato e soprattutto consente ad un paese che ha un costo del lavoro e del welfare molto elevati di poter continuare a competere. Terminata la ricostruzione post bellica ed esaurito il periodo del boom economico, si pose per le imprese tedesche la necessità di incrementare le quote di export già a fine anni 80. Il problema divenne grave nel 93, quando con la rivalutazione del marco si assiste alla distruzione del tessuto manifatturiero a basso contenuto tecnologico interno a vantaggio dell'Italia in particolare, e divenne insostenibile nei primi anni 2000. Di fronte alla perdita di competitività subita, e alla crescita impetuosa della disoccupazione si arriva alla riforma Hartz del 2003 che consente in pochi anni al paese di disporre di mano d'opera a basso costo, essenziale per recuperare la competitività perduta.
Nel contempo si esasperarono le attività illecite delle aziende tedesche all'estero finalizzate all'espansione delle loro quote di mercato. In parallelo si è proceduto a una delocalizzazione verso l'Europa dell'est e verso l'oriente della manifattura a basso valore aggiunto tecnologico, millantando in ogni caso la produzione in Germania.
Che cosa si intende per 4° reich ?
Semplicemente tutte quelle attività, lecite ed illecite, poste in essere dal "sistema Germania" al fine di acquisire egemonia economica nel mondo ai danni degli altri paesi sottraendo agli stessi manifattura e finanza.
Il 4° reich come continuazione naturale del 3 ° reich ?
Assolutamente si, le analogie sono sostanziali nelle premesse.
L'esigenza è sempre la solita.
Per mantenere un livello di ricchezza elevato nel paese, necessario per il consenso elettorale, le loro banche e le loro imprese si coalizzano e fanno sistema con la classe politica al fine di acquisire le massime quote di mercato possibili in tutti i settori, sia sul mercato interno (facendo leva su un protezionismo commerciale studiato nei minimi particolari) che sui mercati esteri attraverso strumenti energici, quanto efficienti, quali la corruzione sistematica dei centri decisionali e il condizionamento politico dei vari governi, attraverso l'attività di lobbing delle multinazionali all'estero.
3° e 4° reich differiscono negli strumenti? Si e no.
L'opzione armata e grossolana del 3° reich non è percorribile oggi, (e forse non era voluta allora salvo l'incidente di percorso Hitler, al quale si dette mandato pieno per condurre il paese, fino alla pianificata guerra lampo..) da qui una maggiore e più spiccata attenzione alle strategie commerciali, spesso illecite, e una attività energica in politica estera, alla quale si accompagna l'estrema razio: la sistematica corruzione dei centri decisionali sia pubblici che privati.
E' da notare che contrariamente a quanto si è portati superficialmente a pensare, lo stesso Hitler nelle intenzioni non era un guerrafondaio, la sua strategia iniziale era di carattere diplomatico, (vedi annessione Austria e Sudeti) poi si sarebbe dovuta trasformare in guerre lampo, a sua detta inevitabili, e fin qui mantenne il consenso interno.
Solo alla fine, con la degenerazione e il successivo fallimento del progetto bellico complessivo, divenne una guerra estrema con tratti di ferocia sconosciuti fino ad allora e il consenso ovviamente iniziò a calare. Ma questa ultima parte Hitler la voleva assolutamente evitare ex ante. Tant'è che aveva già progettato il nuovo ordine economico con la nascita della moneta unica progettata nel Mein Kampf..... vedi link..
http://www.francescocaruso.ch/leuro-dei-nazi/
http://www.liberoquotidiano.it/news/11642284/L-euro--Lo-ha-inventato.html
Ciò detto, il consenso politico con il quale Hitler vinse le elezioni del 1933 è della stessa natura politica, fatte le dovute proporzioni temporali culturali socioeconomiche, del consenso con il quale la Merkel oggi governa. Le argomentazioni sono le stesse. E al consenso del popolo si accompagna il consenso della classe dirigente del paese. Tutte le grandi aziende di allora: Krupp in testa, sostennero l'ascesa di Hitler, e tutte le grandi aziende di oggi , Siemens in testa, sostengono la Merkel e il disegno politico economico relativo. Hitler è stato un "figlio" della Germania allora nella misura in cui lo è la Merkel oggi. In sostanza Hitler e la Merkel soddisfano una esigenza sentita nel paese non lo indirizzano, sono gli strumenti con i quali il popolo porta a compimento una volontà precisa.
Prima la Germania e il benessere dei tedeschi!. Ecco la componente sociale e nazionalista presente allora e presente oggi, che allora sfociò nel nazional socialismo o nazismo, e che nel dopoguerra ebbe una continuità politica con la nomina di gerarchi nazisti tra i vertici fondatori della comunità Europea.
"Walter Hallstein, il primo presidente della CE nel 1957, fu un ufficiale della leadership nazista che insegnò il fascismo e la via nazista nelle università tedesche.
Paul Henri Spaak, denominato uno dei padri fondatori dell'Unione Europea, fu un fascista piuttosto formidabile, così come lo era Walter Funk, che fu l'aiutante di Goebbels al ministero della propaganda. Fu ministro dell'economia del Reich e come tale supervisionò il furto delle proprietà ebraiche. Questo è l'uomo che ha scritto il primo "progetto economico per l'Europa unita adottato dall'Unione Europea".
Hans Josef Globke , amico personale di Adolf Eichmann, fu l'uomo responsabile per le leggi razziali di Norimberga e fu direttore della Cancelleria tedesca dal 1953 al 1963. Globke formulò le leggi che diedero ad Hitler illimitati poteri dittatoriali e fu capo consulente legale presso l'ufficio per gli affari ebraici al ministero dell'interno. Fu nominato "consigliere ministeriale" per il Terzo Reich a causa dei suoi "sforzi straordinari nella stesura della legge per la protezione del sangue tedesco " e per "i suoi servizi al regime nazista che furono altamente apprezzati dalla gerarchia di partito e per i quali egli fu molto premiato".
Il pensiero di Himmler, comune ai gerarchi nazisti, e dal quale pochissimi esponenti della classe dirigente e politica di allora si dissociarono è del tutto attuale nella Germania dell'industria e della finanza di oggi, fatte le dovute proporzioni e attenzioni. Ovviamente le necessità "comunitarie" impediscono ai leader politici di essere espliciti sull'argomento ma il senso della linea politica è assolutamente evidente. Questo il punto di partenza comune, fondamentale e funzionale al disegno globale.
E, sotto il profilo squisitamente politico, questo può anche essere lecito, se contenuto negli ovvi limiti.
Quel che è discutibile, anzi intollerabile, sono i mezzi subdoli e illeciti con i quali l'obiettivo viene conseguito. E per i tedeschi il mezzo illecito è l'opzione più naturale da usare per assicurarsi il successo in tutti i campi quando con i mezzi leciti il risultato sarebbe deludente. Per i tedeschi dei "neuen Bundeslander" questo è ancora più esasperato. Basta ricordare come la DDR drogava consapevolmente e senza esitazione, le sue adolescenti nuotatrici per farle primeggiare alle olimpiadi negli anni 70.
E poi, tra il detto e non detto delle campagne elettorali dei vari leader tedeschi, la Germania governi l'Europa, controlli e diriga tutto quel che si decide in Europa, perché solo in questo modo la nazione potrà avere un livello di vita, cioè un reddito pro capite molto superiore alla media europea, funzionale al consenso politico interno. Un reddito pro capite molto superiore a quanto le spetterebbe in funzione della competitività del sistema paese; competitività gravemente compromessa dal condizionamento dei sindacati e da un livello di welfare estremamente costoso, che non permetterebbe al suo tessuto produttivo di competere in un mercato realmente libero.
Quale è la tesi storica che questo sito offre come spunto di riflessione?
Sulla questione del consenso si sono scritti fiumi di parole, ma gli storici sono concordi su questo aspetto, il fallimento dell'esperienza di Weimar, la disoccupazione, il riarmo, le leggi razziali del 35, non sono aspetti determinanti ma si integrano nell'aggregazione del consenso costruito su una propaganda nazional socialista. Ad esempio riguardo le leggi razziali, vi era ampio consenso sullo spoglio economico della classe ebraica, il consenso iniziò a calare quando divenne propaganda di persecuzione di razza e calò ancora di più quando divenne concreta persecuzione personale. Ma fintanto che si trattava di spogliare la classe ebrea dei propri averi al fine di finanziare il riarmo, come alternativa ad un incremento della pressione fiscale generalizzata per i cittadini tedeschi, vi era ampio consenso interno a tutti i livelli.
Parlando con manager tedeschi di 50-60 anni negli anni 85-90, quindi persone che durante la guerra erano adolescenti, non vi è la condanna all'ideologia o al progetto nazista della prima ora, ma solo critiche per eccesso di fanatismo... Oggi lo schema comportamentale dei manager tedeschi è del tutto analogo, il senso di appartenenza, e la consapevolezza di essere una fortezza assediata in tutti i settori (ad esempio le aziende sanno bene che la concorrenza asiatica è imbattibile) porta a comportamenti che sfociano in una illegalità tollerata, funzionale alla necessità e inevitabile per la sopravvivenza della grande Germania.
E' ben noto infatti ai manager che, ad esclusione dei settori del lusso (auto orologi ecc.) e dei settori ad alta tecnologia garantiti dalla protezione dei brevetti, che sono una piccola parte del PIL, in tutti gli altri settori la competizione diventa impossibile a causa dell'elevato costo del principale fattore produttivo cioè il lavoro. Da qui, la necessità della riforma Hartz, comunque non sufficiente e, di conseguenza la necessità di attivare opzioni "non convenzionali" quali la corruzione dei centri decisionali e una energica attività di carattere politico. Innumerevoli sono i settori nei quali si manifesta il fenomeno. Tra i tanti il fenomeno della limitazione della produzione agricola in Italia con la conseguenza dell'importazione del latte e dei formaggi dalla Germania, frutto di un accordo politico europeo fortemente penalizzante per l'Italia. Non si capisce perchè si debba limitare la produzione di latte in Italia e non si debba limitare la produzione di auto in Germania...
http://www.clal.it/?section=export_de_it
E anche in questo caso contraffazioni ed episodi di illegalità sono stati frequenti. http://www.aduc.it/comunicato/mangimi+diossina+latte+uova+carne+dalla+germania_18597.php
O al fenomeno dell'assurdo consumo di farmaci provocato dai protocolli scritti da funzionari sicuramente corrotti del ministero della sanità, al prezzo dei farmaci stessi, alla mancanza di norme efficaci per incentivare i farmaci generici al posto dei molto più costosi farmaci di marca ecc.. a danno delle casse dello stato e dei pazienti.
Basti pensare a tutte le normative volute dal sistema di influenza tedesco in moltissimi settori del mercato, che hanno come braccio operativo le certificazioni richieste. Lo schema a protezione del mercato interno (spesso esportato anche in altri paesi) è sempre lo stesso: norma severa (con ampi spazi di interpretazione) ------> certificazione obbligatoria (quasi sempre al TUV) -------> divieto di vendita del prodotto in assenza della certificazione. Ovviamente anche questo schema apparentemente improntato al rigore o a requisiti di sicurezza a garanzia del consumatore condivisibili non è esente da scandali e fenomeni di rilevanza penale. Vi ricordate la gigantesca truffa del tubo Tucker ? Chi era l'ente certificatore ? Il TUV.... Si tratta di coincidenze ?... Su questi temi le testimonianze dei lettori sono molto gradite, ed anche eventuali segnalazioni come la seguente: TUV condannato a risarcire
Perchè la norma deve essere severa ? Perchè soddisfarla deve essere molto difficile, in tal modo pochi avranno la certificazione. Perchè " con ampi spazi di interpretazione" ? Perchè quando arrivano i costruttori locali si applicano tutte le interpretazioni favorevoli, mentre quando arrivano gli stranieri si applicano tutte le interpretazioni più rigorose e restrittive. In ogni caso saranno costi per gli altri e incassi solo per il TUV, quindi altro denaro che si dirige verso la Germania. Altro capitolo raffinatamente costruito con pianificazione e premeditazione è la questione dei brevetti. Perchè l'Ufficio Brevetti Europeo è a Monaco di Baviera ? e solo a Monaco di Baviera ? Perchè una verifica di anteriorità a un italiano costa 3 anni mentre a un tedesco costa 2 mesi ? Perchè in caso di contenzioso con una multinazionale tedesca l'avvocato esperto suggerisce di evitare il contenzioso legale ponendo subito l'attenzione sulla imparzialità del CTU a suo parere facilmente influenzabile dalla parte tedesca ? Alla ingenua domanda: "influenzabile come ?" l'avvocato risponde che con il meccanismo della consulenza tecnica successiva che la multinazionale affida al CTU, quest'ultimo viene trascinato a decidere a favore del suo "datore di lavoro"....
Questi aspetti sono sviluppati meglio nel capitolo L'ANALISI DEL FENOMENO
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