l43-norimberga-130827100854_medium.jpg < >

21/09/2014

TESI

TESI (oggetto della discussione )
L'immagine che hanno creato di se stesse le aziende tedesche è quella di essere efficienti, corrette e di offrire al mercato prodotti e servizi di qualità con alto contenuto tecnologico. Di conseguenza il consumatore sprovveduto presume che queste siano le reali ragioni del successo dei prodotti tedeschi e ingenuamente vi ripone fiducia acquistandoli. Questa immagine è fondamentale quanto funzionale a distogliere l’attenzione dal reale disegno complessivo.

La strategia del sistema Germania si fonda invece sui seguenti punti:
1) protezionismo del mercato interno esasperato (e, per non fare torti a nessuno, in questo assomiglia al Giappone e in larga parte anche agli USA)
2) corruzione sistematica dei centri decisionali sia pubblici che privati sui mercati esteri per vendere i propri prodotti e servizi spesso a un prezzo molto superiore al loro reale valore (e in questo si notano analogie con le multinazionali USA)
3) forte attività di lobbing delle imprese all’estero per modificare e adattare il contesto normativo a loro favore con coinvolgimento diretto del governo, quando necessita la sponda politica (anche qua somiglianze con gli USA).
4) business fondato su estorsione, ricatto, truffa (vedi registro-italiano-in-internet ), intimidazione, condizionamento della controparte facendo leva sul potere contrattuale acquisito. Lo schema è abbastanza ripetitivo. Un esempio tra i tanti riportabili ? Si contatta un nuovo fornitore dopo averlo selezionato con cura e lo si riempie di lavoro commissionandogli importanti volumi di prodotto. Il malcapitato fornitore viene poi stimolato a fare investimenti rilevanti, contraendo debiti; per soddisfare la domanda del cliente tedesco viene consigliato a rinunciare ad altri clienti. In tal modo la quota destinata al nuovo cliente tedesco diventa prevalente. A quel punto il cliente inizia a chiedere ingiustificati sconti, allungamento dei pagamenti, introduzione di clausole contrattuali capestro, ad esempio penali sulla qualità, sui ritardi di consegna ecc.. Il fornitore sprovveduto ne esce stritolato. Nei casi invece nei quali il fornitore dispone di una buona tecnologia, il cliente tedesco chiede la specifica tecnica del prodotto e del processo produttivo con il pretesto del controllo qualità. Dopodichè verifica la fattibilità della produzione presso altro fornitore in aree a basso costo di mano d'opera. Acquisito il know how delocalizza. Ho visto il caso di una azienda che per acquisire il cliente tedesco ha accettato di sottoporsi alla "certificazione del fornitore" durata tre anni, fornendo tutte le informazioni relative al proprio know how nei minimi dettagli. Alla fine il cliente tedesco decise di impiantare uno stabilimento produttivo sostanzialmente identico a quello italiano in Repubblica Ceka.
5) mantenimento e accrescimento di una immagine di eccellenza tecnologica grazie agli status symbol più noti (ad es. Mercedes BMW Bosch ecc.) finalizzata a distogliere l’attenzione dalla realtà per catturare il cliente al fine di spremerlo economicamente fino all’ultima goccia con tutti i mezzi possibili, dal prezzo dei ricambi alla creazione di dipendenza, come nei software, dai macchinari, spesso venduti alle aziende con la corruzione dei capi officina, all'attività bancaria o finanziaria … In molti frangenti la qualità millantata è molto differente dalla realtà e in molti casi i primati tecnologici pubblicizzati vengono ottenuti in modo quanto meno discutibile.

Ecco un esempio di come la Volkswagen Golf diventa la migliore auto dell'anno in Germania:  auto dell'anno

http://www.linkiesta.it/scandalo-in-germania-premio-auto

Oppure come una grande banca può pasticciare sul mercato finanziario.. vedi deutsche-bank-libor-manipolazione-tasso

6) qualità dei prodotti spesso molto modesta, quando non pessima, celata da brand che hanno una immagine costruita nel tempo. Affidabilità spesso molto inferiore a quanto sarebbe lecito aspettarsi ad esempio nel caso delle auto. Pianificazione della durata dei componenti con raffinate tecniche di marketing finalizzate ad aumentare gli introiti del post vendita.  Ovviamente la qualità del prodotto degenera nella misura in cui la vendita viene acquisita con i mezzi illeciti sopra descritti, quali corruzione ecc.. e soprattutto quando il cliente è un ente pubblico straniero.

7) utilizzo di qualunque mezzo lecito e spesso illecito per ingannare il cliente nella fase di acquisto. Ad esempio pubblictà ai limiti dell'ingannevole e spesso oltre vedi Opel con il motto "wir lieben auto" pubblicizzano una vettura prodotta in Germania quando invece viene .prodotta in Korea... ..  ,..in altri casi viene pubblicizzata  in modo distorto la garanzia in altre ancora le ...condizioni di vendita

Questo blog si occupa principalmente del "fenomeno tedesco" essendo a parere di chi scrive il più grave, il più esasperato e quindi il più odioso ma vi sarebbero frequenti analogie con il sistema americano e il sistema giapponese. A volte si trovano situazioni dove americani e tedeschi sono in buona compagnia https://it.finance.yahoo.com/notizie/inchiesta-rating-gup-trani-rinvia-171116970.html .

Giova però puntualizzare che vi sono anche sostanziali distinzioni da rilevare. Ad esempio, nel caso dell'approccio filosofico aziendale al cliente, vi è una grande differenza tra il fornitore tedesco e il fornitore giapponese.
Per il tedesco il cliente è “una mucca da mungere e spremere cinicamente fino all'ultima goccia”.
Per il giapponese "il cliente è Dio", quindi da curare e soddisfare offrendogli il miglior prodotto possibile al minor prezzo possibile.

Ecco un link, seppur molto schierato, utile a farsi un'idea di quale potrebbe essere la situazione reale

http://www.libreidee.org/2014/08/barare-e-rubare-senza-vergogna-cosi-si-diventa-germania/

http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2013/03/28/news/centinaia-le-banche-tangentiste-1.52612

http://blog.ilgiornale.it/porro/tag/deutsche-bank/

Un ultimo assaggio di quanto si tratterà nel sito riguardo il coinvolgimento diretto della diplomazia tedesca o della politica in attività illecite all'estero si evince dal link:

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/quando-atene-comprava-carri-armati-inutili-tangenti-tedesche-990458.html

Nella sezione L'ANALISI DEL FENOMENO la prosecuzione della discussione finalizzata a valutare l'attendibilità della tesi esposta.

 

 

commenta

Commenti

  • Concordo... Come per altro stanno facendo i vari Moncler e Prada si veda trasmissione Report

    Luigi
    rispondi 04/11/2014 08:55
  • Sto leggendo da qualche giorno.... ora capisco la sua avversione nei confronti della Germania... il problema è che non se ne parla (a parte in questo blog)... già avevo dubbi nei confronti dello stato tedesco ma ora...

    sembrerebbe che l'unica strada percorribile sia quella di boicottare i prodotti tedeschi (cosa pressochè impossibile senza un buon martellamento mediatico)... mi risulta che il nord est sia (o è stato?) bacino importante per le aziende tedesche e questo complica un pò il boicottaggio... ne risentirebbero anche gli artigiani/aziende italiane... in più abbiamo un problema ancor più grande... l'assenza di una vera classe dirigente (di qualunque colore la si voglia) in grado di tutelare seriamente il made in Italy

    L
    rispondi 03/11/2014 02:33
    • Cara L. è tutto vero quel che dice nella sua nota, ma se si approfondisce l'analisi si scopre che il nord est è fornitore, spesso terzista, dei tedeschi solo perchè per loro è molto conveniente, quindi l'azienda del nord est non perderà mai il cliente tedesco per "ragioni commerciali" o per "risposta a rappresaglie". Non appena il cliente tedesco trova pari tecnologia o pari qualità del prodotto italiano in Cina o in Serbia o in Repubblica Ceka, a minor prezzo, "saluterà" il fornitore italiano senza esitazione, magari dopo aver acquisito un know how da trasferire al nuovo e più economico fornitore...

      C.
      rispondi 03/11/2014 08:50
  • Beh, nel settore finanziario il fenomeno ha assunto proporzioni formidabili...solo per stare alle ultimissime:

    http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-10-26/il-paradosso-banche-tedesche-hanno-piu-derivati-che-crediti-ma-vengono-promosse-155132.shtml?uuid=ABtnEz6B&fromSearch
    rispondi 28/10/2014 11:02
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Nam vel lacinia augue, non suscipit nisi. Nulla orci dolor, feugiat nec tincidunt ut, malesuada non nulla. Vestibulum elementum dapibus ipsum. Ut porttitor feugiat enim id aliquet. Donec porttitor lacus et sagittis ultricies. Nulla facilisi. Aliquam eget blandit tellus. Vivamus hendrerit suscipit elit. Fusce consectetur odio vel augue rutrum, id luctus velit rutrum. Nam eu turpis enim. Cras ornare id libero sed iaculis. Etiam faucibus cursus leo vel facilisis. In hac habitasse platea dictumst.